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Autostima

Perché ci sentiamo sempre indietro?

Posted on 
August 22, 2025
Tagged:
Autostima
Ansia
Stress

C’è un momento che molti conoscono bene.
Scorri il feed, senza pensare, e d’un tratto appare: l’amico che si laurea, la collega che compra casa, il conoscente che gira l’Asia con uno zaino leggero.
In quell’istante, senza rumore, una voce sussurra: “Io dove sono? Sto perdendo tempo?”

Questa sensazione di essere sempre un passo indietro è diventata un’esperienza collettiva.
Non è un’illusione passeggera: ha radici profonde nella nostra mente e nei meccanismi dei social.

Una dinamica antica in un ambiente nuovo

La psicologia lo chiama confronto sociale: il bisogno di misurare noi stessi guardando agli altri.
È un istinto antico, legato alla sopravvivenza.
Confrontarsi significava capire se stavamo imparando, crescendo, restando parte del gruppo.
Oggi però quel meccanismo si è trasferito su un palcoscenico innaturale.
Non osserviamo più il vicino di casa, ma centinaia, migliaia di “vite” digitali.
Vite che non sono intere, ma ritagli: la festa, non la solitudine; l’arrivo, non il percorso.

Confrontiamo la nostra vita nuda con la vita filtrata degli altri.
E perdiamo.

Perché i social amplificano il senso di ritardo

  • Un mondo fatto di picchi: gli algoritmi ci mostrano traguardi, non quotidianità.
  • Numeri che diventano valore: like e visualizzazioni sostituiscono la stima, la vicinanza, la relazione.
  • Tempo accelerato: un feed fa sembrare che tutti corrano più veloci di noi.

Per romanzarla, è come osservare il cielo notturno: vediamo stelle brillanti, non il buio che le circonda.

Le conseguenze interiori

Chi vive costantemente immerso nel confronto può sviluppare:

  • ansia, sotto forma di pensieri ripetuti: “non sto facendo abbastanza”;
  • autostima fragile, che dipende dal successo percepito degli altri;
  • paralisi, perché il confronto non motiva, ma blocca.

Diverta estremamente ricorrente la frase: “Sento di essere rimasto indietro nella vita.”
È una sofferenza silenziosa, ma reale.

Strategie per non restare intrappolati

La buona notizia è che non siamo condannati al confronto infinito.
Ci sono strumenti, piccoli ma potenti:

  1. Cambiare prospettiva: ricordarsi che vediamo solo il “trailer” degli altri, mai il film completo.
  2. Scrivere il proprio ritmo: stabilire tappe personali, anche minime, indipendenti dagli altri.
  3. Selezionare il feed: seguire chi ispira davvero, non chi schiaccia.
  4. Prendersi una seria pausa digitale: questa è più brusca ma incredibilmente funzionale, il silenzio è spesso il miglior antidoto alla distorsione.

Un passo alla volta

Forse la verità è che non esiste un “essere in tempo” o “fuori tempo”.
Ogni vita ha il suo ritmo, come il battito cardiaco: accelerazioni, pause, riprese.
E così come nessun cuore batte allo stesso modo di un altro, nessuna storia può essere davvero comparata.

Su Gitaigo crediamo che il benessere inizi quando smettiamo di correre dietro a cronometri invisibili.
La mente ha bisogno di spazi propri, di ritmi personali, di tempi lenti per fiorire.
Perché la vita non è un traguardo da raggiungere.
È un percorso da abitare, passo dopo passo.

Gitaigo
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