HomeLavora con noiChi siamoBlogFAQAccedi
Vai al questionario
Pages
Pricing v.1Pricing v.2Pricing v.3Blog v.1Blog v.2Blog v.3PortfolioContact v.1Contact v.2AboutFAQ
Components
01
Promo Blocks
02
Features
03
Pricing
04
Call to Action
05
Testimonials
06
Footers
From here you can quickly find the main sections and create new layouts by using Webflow copy/paste feature
Template
Style GuideLicensesChangelogSupport
Benessere mentale

Men’s Mental Health Awareness Month

Posted on 
June 9, 2025
Tagged:
Benessere Mentale
Cambiamento
Solitudine

Uomini che sentono, ma non dicono

Giugno – Mese della Salute Mentale Maschile

Essere forti.
Essere risoluti.
Essere quelli che non si lamentano, che reggono, che stanno zitti.

È quello che ci è stato insegnato, no?
Che un uomo vero non piange.
Che un uomo vero risolve.
Che un uomo vero non ha tempo per i problemi emotivi.

Perché ha da fare. Ha da pensare. Ha da portare avanti tutto il resto.

E così, da generazioni, gli uomini sentono… ma non dicono.
Soffrono… ma non mostrano.
Crollano… ma in silenzio.

Quando il dolore non trova voce

Cosa succede quando il dolore resta imprigionato?
Succede che si trasforma.

In rabbia, in insonnia, in stanchezza che non passa.
In quel “sto bene” che in realtà vuol dire:

“Non so nemmeno da dove cominciare.”

Succede che si resta soli.
Anche in mezzo a una famiglia, a una relazione, a un gruppo di amici.

Perché se nessuno ti conosce davvero, nemmeno nei tuoi momenti più fragili,
allora cos'è che stai condividendo?

Succede che si comincia a pensare che il problema sei tu.
Che sei sbagliato tu se ti senti giù.
Che sei debole tu se senti il bisogno di parlare.
Che sei meno uomo tu, se hai bisogno di aiuto.

Ma la verità è un’altra.
La verità è che sentire non è il contrario di essere forti.
È il contrario dell’indifferenza.
Ed è proprio ciò che ci rende umani.

Salute mentale maschile: un tabù ancora vivo

Ancora oggi, nel 2025, parlare di salute mentale per molti uomini è un tabù.
Qualcosa che si evita. Che si minimizza.
Che si derubrica come “stress”, “periodaccio”, “cose che passano da sole”.

I dati lo confermano:
gli uomini accedono ai percorsi di supporto psicologico molto meno delle donne.
E spesso lo fanno tardi, quando il disagio ha già preso spazio.
Quando il dolore è diventato troppo grande per essere ignorato.

Non è che non ne abbiano bisogno.
È che non si sentono legittimati a chiederlo.

Perché nel profondo, ancora oggi, il messaggio è che un uomo deve farcela da solo.
Che parlare con uno psicologo è roba da deboli.
Da chi “non tiene botta”.
Che le emozioni vadano trattenute, non condivise.

Il peso della cultura patriarcale

Questa chiusura ha radici profonde.
È uno dei lasciti più radicati della cultura patriarcale:
un’educazione emotiva negata,
basata su modelli di virilità che escludono fragilità, cura e bisogno.

Un sistema che ha fatto credere a generazioni di uomini che chiedere aiuto fosse una colpa anziché un diritto.
Che ha confuso il silenzio con la forza.
E che ha reso invisibile, e a volte inaccessibile, tutto ciò che riguarda il benessere interiore.

Ma ogni cultura può cambiare.
E questo cambiamento comincia proprio da qui:
dal diritto degli uomini di sentirsi liberi di sentire.

Le emozioni non sono un nemico

Si può essere padri e avere paura.
Si può essere compagni e sentirsi persi.
Si può essere professionisti capaci e, allo stesso tempo, attraversare momenti bui.

Non c'è contraddizione.
C'è solo complessità.
Quella che ogni essere umano si porta dentro, anche se il mondo vorrebbe ridurla a uno stereotipo.

E allora, cosa possiamo fare?

Cominciare a parlare.
Non tutto in una volta. Non con chiunque.
Ma da qualche parte, sì.

Con qualcuno che non giudica, non corregge, non minimizza.

Possiamo iniziare a riconoscere che dire “sto male” non toglie nulla alla nostra dignità.
Anzi, la rafforza.

Perché ci vuole coraggio a mostrarsi per intero, anche nelle parti che fanno paura.

Un nuovo modo di essere uomini

Possiamo anche smettere di dire agli altri uomini:
“Resisti. Tieni duro.”

E iniziare a dire:
“Ci sono.”
“Sono passato da lì anch’io.”
“Parliamone.”

Essere uomini, oggi, non significa avere tutte le risposte.
Significa imparare a fare spazio anche alle domande.
Anche a quelle scomode. Anche a quelle che fanno tremare la voce.

Non sei solo

E allora, in questo Giugno dedicato alla salute mentale maschile, lasciamo andare l’idea del supereroe.
Del solitario invincibile.
Dell’uomo che non ha bisogno di niente.

Riscopriamo invece l’uomo che ascolta.
Che sente.
Che si prende cura di sé.

Se ti ritrovi in queste parole, o se pensi che qualcuno che conosci ne abbia bisogno, non restare nel silenzio.

Esistono spazi sicuri.
Esistono professionisti che sanno accogliere.
Esiste Gitaigo, per supportare chi fa fatica a cominciare.

Parlare è un atto rivoluzionario.
Farlo da uomini, ancora di più.
E non è mai troppo tardi per iniziare.

Gitaigo
Team editoriale
view All Posts

Featured Posts

Benessere mentale
L’arte di annoiarsi senza sentirsi in colpa
Psicologia comportamentale
Amori estivi e dopamina
Benessere mentale
La paura di perdersi qualcosa: capire e affrontare la FOMO
Benessere mentale
Men’s Mental Health Awareness Month
Psicologia dell'età adulta
Il declino dell’amicizia adulta
Autostima
La sindrome dell’impostore
Psicologia contemporanea
Psicologia e IA: può un chatbot capirci davvero?
Psicologia contemporanea
La generazione della crisi: ansia e precarietà tra i giovani adulti
Crescita personale
Libroterapia e benessere psicologico: cos’è, come funziona e perchè provarla

Tags

Advertising
Ansia
Autostima
Benessere Mentale
Burnout
Cambiamento
Comunicazione efficace
Crescita personale
Depressione
Disforia di genere
Empatia
FOMO
Intelligenza Artificiale
Leadership
Libroterapia
Mindfulness
Motivazione
Relazioni
Solitudine
Stress
Stress da lavoro
Web Design

Potrebbero interessarti

Jul 14, 2025
 in 
Benessere mentale

L’arte di annoiarsi senza sentirsi in colpa

Gitaigo
Jul 8, 2025
 in 
Psicologia comportamentale

Amori estivi e dopamina

Gitaigo
Jun 17, 2025
 in 
Benessere mentale

La paura di perdersi qualcosa: capire e affrontare la FOMO

Simona Silvestrini
GITAIGO s.r.l
Firenze (FI), Via Masaccio 225
Partita IVA 07362200482
Iscrizione al REA n. 698310
Capitale Sociale sottoscritto €10.000,00  
PEC: gitaigo@pec.it
HomeLavora con noiChi siamoFAQ
Privacy policyTermini e condizioniCookie Policy

Newsletter

Thank you! Your submission has been received!
Oops! Something went wrong while submitting the form.
No Spam
Unsubscribe Anytime
©Gitaigo 2024 / All Rights Reserved