Sarà il mare.
Sarà il sole.
Sarà che d’estate ci sentiamo tutti un po’ più vivi o forse solo più disinibiti.
Sta di fatto che l’amore estivo continua a mietere vittime.
O cuori.
Ma perché succede?
Perché proprio d’estate?
E soprattutto: è vero amore o solo dopamina in costume?
Cosa dice la scienza a riguardo?
Non è solo una sensazione: d’estate ci innamoriamo davvero di più.
A dirlo non è solo il cuore, ma anche la neuropsicologia e le scienze comportamentali.
Ecco cosa succede nel nostro cervello e nel nostro corpo:
- Più luce solare → più serotonina
L’esposizione al sole stimola la produzione di serotonina, che migliora l’umore e la propensione alla socialità.
Secondo alcuni studi, livelli elevati di serotonina aumentano l’apertura emotiva e la voglia di connessione (Lambert et al., 2002). - Dopamina e novità
Il cambiamento di routine tipico delle vacanze attiva il sistema dopaminergico, responsabile del desiderio, della motivazione e della ricompensa.
Ogni nuovo volto, luogo o situazione viene registrato come stimolante.
E lo stimolo romantico, in contesto vacanziero, ha campo libero. - Calo del cortisolo, aumento dell’ossitocina
In ferie, lo stress tende a diminuire.
Il cortisolo (l’ormone dello stress) scende e si alzano i livelli di ossitocina, l’ormone del legame.
Questo mix rende più facile fidarsi, aprirsi, desiderare contatto fisico ed emotivo. - Contesto e clima
Le neuroscienze affettive ci dicono che gli stati emotivi sono fortemente modulati dal contesto ambientale.
Il caldo, i colori vividi, il contatto con la natura e i ritmi lenti potenziano la sensazione di benessere e facilitano lo sviluppo di legami romantici (Zajonc, 1980; Ulrich, 1984).
In pratica: d’estate il cervello è più incline a dire “sì”.
Soprattutto all’amore.
Il contesto conta (eccome)
C’è una cosa che la psicologia ambientale ci insegna bene: le emozioni non vivono in un vuoto.
Sono contagiate dai colori, dai profumi, dalle luci e dalle situazioni.
In estate:
- ci spogliamo di più (in tutti i sensi);
- siamo fuori dal solito contesto lavorativo o familiare;
- viviamo “fuori tempo”: una bolla sospesa tra le ferie e la realtà.
È come se ci dessimo il permesso di sentire in modo più intenso.
E così, anche una conversazione in spiaggia, una serata al chiaro di luna o un ballo improvvisato diventano la scena perfetta per un colpo di fulmine.
Ma è vero amore?
Sì. E no. E anche boh.
Molti amori estivi finiscono a settembre, come i corsi di nuoto.
Ma questo non vuol dire che non siano stati reali.
L’amore non si misura in durata, ma in intensità emotiva.
E ci sono estati che restano dentro, anche quando l’altro sparisce nel nulla (o torna a vivere in un’altra città).
A volte sono storie fugaci che ci aiutano a risvegliare parti di noi che credevamo sopite.
Altre volte sono la prova generale per qualcosa di più maturo.
E in certi casi, incredibilmente, diventano vere relazioni.
La vulnerabilità sotto il sole
Ci innamoriamo di più perché abbassiamo le difese.
Perché ci togliamo gli strati, dentro e fuori.
E perché in estate ci sembra che tutto sia possibile.
Ma è anche vero che, una volta tornati alla routine, può arrivare l’effetto collaterale:
- la nostalgia;
- la disillusione;
- il senso di vuoto.
E lì può essere utile fermarsi e chiedersi: "quella connessione parlava davvero di noi, o di chi eravamo in vacanza?"
Amarsi tutto l’anno
L’amore estivo non è una bugia.
È una miccia accesa in un momento specifico.
Ma la vera sfida è portare quella scintilla dentro la vita reale:
tra le mail non lette, il traffico e il lunedì mattina.
Perché innamorarsi è facile sotto il sole.
Ma amare, anche le parti scomode, le abitudini, le fragilità, quello è un altro viaggio.
Se quest’estate ti sei persə (o ti sei ritrovatə)
Se hai provato emozioni intense, se ti sei sentito vulnerabile o se stai ancora cercando di capire se era amore o solo adrenalina… non c’è niente di sbagliato.
Le emozioni estive, come le onde, arrivano forti e poi si ritirano.
Ma lasciano tracce.
E meritano di essere ascoltate, comprese, integrate.
Con Gitaigo, puoi trovare uno spazio sicuro dove farlo.
Perché l’estate finisce.
Ma la cura di sé non ha stagione.