La paura di perdersi qualcosa: comprendere e gestire la FOMO
Succede all’improvviso.
Scorri distrattamente i social e ti ritrovi a guardare le storie di amici, conoscenti, perfetti sconosciuti: tutti sembrano essere nel posto giusto, al momento giusto.
Una festa, una gita, una cena improvvisata.
E tu no.
Ti prende una strana malinconia, come se ti stessi perdendo qualcosa di speciale. Un nodo allo stomaco, quel fastidio sottile che cresce e ti fa sentire tagliato fuori.
Quella sensazione ha un nome: FOMO, la Fear of Missing Out.
E, anche se può sembrare solo un fastidio passeggero, dice molto di più di come stiamo davvero.
Cos’è davvero la FOMO?
È una forma di ansia sociale legata al timore che gli altri stiano vivendo qualcosa di meglio, qualcosa che tu non stai vivendo.
Non è solo una sensazione passeggera: spesso è accompagnata dal bisogno quasi compulsivo di controllare cosa stanno facendo gli altri, soprattutto attraverso i social.
Perché nasce la FOMO?
Secondo la Self-Determination Theory (Deci & Ryan, 1985), per stare bene abbiamo bisogno di tre cose fondamentali:
- Autonomia (sentirci liberi di scegliere)
- Competenza (sentirci capaci)
- Relazioni significative (sentirci connessi con gli altri)
Quando uno di questi bisogni viene meno, in particolare quello legato alle relazioni, può emergere la FOMO come una sorta di “squilibrio interno”.
È un po’ come se il cervello cercasse di compensare la mancanza di connessione, attaccandosi a quello che vede online.
Uno studio di Andrew Przybylski ha infatti mostrato che chi sperimenta spesso FOMO tende ad avere un umore peggiore, meno soddisfazione nella vita, e un uso più intenso (e a volte ossessivo) dei social.
È un circolo vizioso: più ti senti escluso, più cerchi di sentirti incluso… guardando gli altri.
Che effetto ha tutto questo?
La FOMO non è solo un po’ di invidia o tristezza: può diventare un’ansia costante.
È quella vocina che ti dice che lì fuori c’è sempre qualcosa di meglio.
Che dovresti fare di più, essere di più, non perdere tempo.
E intanto perdi di vista il presente.
La concentrazione cala, lo stress aumenta, fai fatica a dormire e magari ti accorgi che, mentre insegui la vita degli altri, ti stai allontanando dalla tua.
Come affrontarla?
La buona notizia è che si può lavorare su questa sensazione, anche con piccoli gesti quotidiani.
Alcuni approcci ispirati alla terapia cognitivo-comportamentale si sono dimostrati utili per diventare più consapevoli e imparare a gestire le emozioni legate alla FOMO (Alutaybi et al., 2020).
Ecco qualche strategia che puoi provare:
- Fissa dei limiti con i social.
Non serve sparire, ma stabilire dei momenti precisi per usarli può aiutare a sentirsi meno in balia dello scroll infinito. - Dedica tempo ad attività offline.
Sport, hobby, passeggiate, lettura… tutto ciò che ti aiuta a stare nel momento presente senza confronto costante. - Scrivi quello che provi.
Un diario o la mindfulness possono aiutarti a mettere ordine nei pensieri e capire meglio come ti senti, senza giudicarti. - Accetta di non essere ovunque.
Nessuno può esserlo. Dire “no” a qualcosa non significa perdere tutto: è una scelta. E a volte è anche liberatoria.
Questi sono solo spunti, ma se ti accorgi che la FOMO impatta davvero sulla tua serenità, parlarne con uno psicologo può fare una grande differenza.
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