Chi ama leggere lo sa bene: alcuni libri non si limitano a raccontare storie, ma riescono a toccare corde profonde, risvegliare emozioni, far luce su parti di sé.
È proprio da questa potenza trasformativa delle parole che nasce la libroterapia, una metodologia che utilizza la lettura come strumento per favorire consapevolezza, crescita personale e benessere psicologico.
Cos’è la libroterapia?
Conosciuta anche come biblioterapia, la libroterapia è una pratica che integra la lettura di testi selezionati con percorsi psicologici o educativi.
Non si tratta di semplice lettura ricreativa, ma di un uso intenzionale delle storie per stimolare riflessione, elaborazione emotiva e cambiamento.
Come la definisce la dott.ssa Rachele Bindi nel libro Trame archetipiche, libroterapia e benessere (2017):
“La libroterapia è una metodologia volta all’amplificazione e al compimento efficace del processo di individuazione, ovvero all’attuazione del piano ‘diventa te stesso’, attraverso la lettura e l’immersione nelle storie. Attraverso l’applicazione della metodologia si passa al lettore una competenza di autolettura.”
La libroterapia può essere utilizzata in ambito clinico o educativo, in setting individuali o di gruppo, e si fonda sull’idea che le storie – quando rispecchiano vissuti interiori o aiutano a dar loro forma – possano avere un impatto profondo sul nostro benessere emotivo.
Un po’ di storia: la lettura come cura dell’anima
L’idea che la lettura possa avere un effetto curativo non è affatto nuova. Già in tempi antichi, le biblioteche venivano considerate luoghi di guarigione.
A Tebe, sopra l’ingresso della biblioteca, si leggeva: “Rimedio per l’anima”.
Ad Alessandria, in Egitto: “Medicina per la mente”.
Nel 1272, l’ospedale Al Mansur del Cairo iniziò a utilizzare la lettura del Corano nei percorsi di cura.
Nel Settecento, medici come Pinel (Francia), Tuke (Gran Bretagna) e Chiarugi (Italia) consigliavano la lettura come forma di sollievo per i pazienti psichiatrici.
Ma è negli Stati Uniti, nel XIX secolo, che Benjamin Rush introduce sistematicamente la lettura – non solo religiosa, ma anche narrativa – come supporto nei trattamenti.
Il termine biblioterapia compare per la prima volta nel 1916, grazie a Samuel McChord Crothers. E dagli anni ’30, con gli studi dei fratelli Menninger, la metodologia inizia a strutturarsi anche scientificamente.
Come funziona la libroterapia?
Il processo terapeutico che si attiva attraverso la lettura si sviluppa in tre fasi principali:
- Identificazione
Il lettore si riconosce in un personaggio, una situazione o un’emozione presente nel testo. - Catarsi
L’esperienza narrativa permette l’emersione e la liberazione di emozioni complesse. - Insight
Il lettore acquisisce nuove consapevolezze che possono essere integrate nella vita quotidiana.
La forza della libroterapia sta nel proporre un accesso “indiretto” ma profondo alla propria interiorità.
È un’opzione efficace soprattutto per chi fatica a esprimere direttamente il proprio vissuto emotivo.
Come si svolge un percorso di libroterapia?
La libroterapia può assumere molteplici forme: individuale o di gruppo, clinica o umanistica. Ma ci sono alcuni elementi costanti:
- Una serie di incontri con cadenza e durata definita.
- La figura del facilitatore, che propone letture, guida la discussione e gestisce il setting in modo neutrale e accogliente.
- La lettura attiva: i partecipanti leggono tra un incontro e l’altro con strumenti come penne, post-it, segnalibri. Annotano emozioni, passaggi significativi, collegamenti personali.
- Il confronto: durante gli incontri, si discute quanto emerso dalla lettura. Il facilitatore promuove un clima costruttivo e partecipativo.
La selezione dei testi avviene con cura: ogni libro è scelto per la sua capacità di stimolare riflessione e connessione emotiva, in linea con il tema e gli obiettivi del percorso.
Libroterapia e psicologia online: come si integrano?
Integrare la libroterapia in un percorso psicologico – anche online – non significa affidarsi a un libro per “curare” un problema, ma usare la lettura come strumento di supporto ed esplorazione condivisa.
Nei percorsi offerti da Gitaigo, i professionisti possono proporre testi selezionati per:
- accompagnare momenti chiave della terapia
- favorire la rielaborazione tra una seduta e l’altra
- rafforzare l’alleanza terapeutica
- stimolare nuove riflessioni
Romanzi, graphic novel, silent book… ogni genere può diventare uno specchio o un ponte tra il mondo interno e quello esterno.
I benefici della libroterapia
I principali benefici riscontrati includono:
- Stimolazione dell’elaborazione emotiva
- Maggiore consapevolezza di sé
- Sviluppo dell’empatia e della risonanza con l’altro
- Rafforzamento del dialogo interiore
- Attivazione della motivazione al cambiamento
La libroterapia non è un’alternativa a un percorso psicologico, ma può rappresentare un potente complemento, capace di attivare risorse spesso inattese.
⚠️ Attenzione: non va confusa con i semplici gruppi di lettura o con i libri di auto-aiuto.
Conclusione
La libroterapia è molto più di una lettura “utile”. È un modo per prendersi cura di sé attraverso le parole degli altri, per esplorare il proprio mondo interno e lasciarsi trasformare dal potere delle storie.
Nel contesto di un percorso psicologico online – come quelli proposti da Gitaigo – può diventare uno strumento prezioso, accessibile e trasformativo.
Un invito a leggere non solo per distrarsi, ma per ascoltarsi, conoscersi e ritrovarsi.